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L'opera d Ilario Mutti a Motta di Livenza
Archivio - Aprile 2015
Ilario Mutti "Espansione e Domani"

Recensione di Luigi Ceolari

 

Verona, febbraio 1979

Dall' esuberanza e dalla sensibilità della giovinezza, ca­ratterizzata da quella generosità istintiva e spontanea che accompagna l'azione di un vivere ancora verde ed in­contaminato, può sempre nascere qualche cosa di valido e di interessante.

È il caso del1' artista bresciano Ilario Mutti, pittore e scul­tore, che si raccomanda agli intenditori ed agli appassio­nati proprio per una sorta di candore, che in arte signifi­ca sincerità estrema, sgorgante dalle profondità misterio­se dell'anima.

Il tema di fondo muttiano racchiude, in pittura, la tema­tica dell'uomo coi suoi problemi che vanno dal lavoro al­la convivenza sociale. L'artista è teso ad osservare, con particolare attenzione, l'evolversi della persona umana lanciata verso la possibilità di una completa affermazio­ne individuale. Nel1'impostazione compositiva e nella soluzione Mutti appare un isolato.

Vive ed opera in un suo mondo che non assomiglia a quel­lo degli altri. Ed è questo, forse, uno dei suoi meriti mag­giori.

Non è aggregato a nessuno e non quindi aggregabile. Le sue composizioni recano il marchio della sobrietà e la raf­figurazione materiale lascia scorgere sempre il segno di una spiritualità particolarmente sensibile ed attenta. L'uomo giostra cosÌ, nelle sue opere, non soltanto come il più insigne rappresentante del regno animale, ma anche come l'essere dotato di quel1'intelligenza e di quell'inge­gno che gli consente di dominare il mondo in funzione di un traguardo immortale, di una vittoria e di un trionfo dello spirito sulla materia.

Si tratta, in fondo, dell'aspirazione più meritoria e più no­bile. Il colore, sempre vibrante e spesso piacevole negli accostamenti, diventa quasi una scusa per ricreare una ambientazione ed un movimento che acquistano quasi un sapore di favola trasfusa nella realtà quotidiana della vi­ta.

Mutti scultore può sembrare, a prima vista, un'altra co­sa, ma il discorso, invece non cambia sul piano artistico. L'uomo continua a dominare il pensiero realizzatore. Rinvigorisce, però, l'azione creatrice che nella modella­zione, sempre ampia e spesso vigorosa, trova accenti più marcati e rappresentativi.

Dovuti, questi, al gioco un po' affascinante dei volumi e delle forme, che Mutti risolve, almeno talvolta, facendo ricorso ad una semplicità quasi estrema, come nel caso di quella maternità religiosa e divina insieme, o ad uno slan­cio di potenza quasi agghiacciante come nel possente to­ro abbattuto.

Un'artista, quindi, che va attentamente seguito ed inco­raggiato perché ha scelto una strada giusta e feconda. La sua strada, in fondo, che risponde appieno alle esigenze della sua sensibilità, che è evidente nelle opere, ed alle aspirazioni visibili in un discorso così onesto e così pro­mettente come il suo.

Luigi Ceolari